Semaglutide, una scoperta innovativa con il potenziale di trasformare radicalmente l’approccio alla gestione dell’obesità
Ogni anno la rivista Science assegna il premio alla “scoperta “più significativa in campo scientifico, il Breakthrough of the Year.Per il loro possibile ruolo futuro nella gestione dell’obesità, nel 2023 questo premio è stato assegnato ad una classe di farmaci antidiabetici, chiamati agonisti del GLP-1, a cui appartiene la semaglutide, che, oltre a ridurre la glicemia stimolando la secrezione di insulina, hanno importanti effetti anche sulla riduzione del peso. Oltre che sulla stampa professionale, a questi farmaci è stato dato ampio spazio anche su giornali e social grazie alle dichiarazioni di star di Hollywood o personaggi di fama internazionale come Elon Musk, che hanno affermato di aver perso peso in breve tempo e senza fatica grazie ad un’iniezione settimanale. Si è diffusa pertanto la convinzione che questi farmaci possano essere utilizzati da tutti, anche solo per rimettersi in forma. Ma la realtà è un po’ diversa.
Cosa sono gli agonisti del GLP-1?
La semaglutide appartiene agli agonisti del GLP-1, una classe di farmaci che agiscono come un ormone fisiologico (il GLP-1, glucagon-like peptide 1) che viene prodotto normalmente dal nostro organismo dopo i pasti. Questo ormone regola il metabolismo del glucosio, aumenta il senso di sazietà diminuendo il senso della fame e induce un lieve ritardo dello svuotamento gastrico. Su questi farmaci, utilizzati con successo già da tempo nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, negli ultimi anni sono emerse evidenze sempre maggiori sulla loro efficacia nella gestione del peso in pazienti obesi o sovrappeso. La semaglutide è il principio attivo che ha dato i risultati migliori anche rispetto alla liraglutide, farmaco della stessa famiglia che ha dato comunque risultati soddisfacenti. Tuttavia, poiché si tratta di farmaci innovativi, non si conoscono ancora i loro effetti a lungo termine, quindi la prudenza è d’obbligo.
Quali farmaci sono disponibili?
In Italia, al momento, la semaglutide è in commercio [con i nomi Ozempic (iniezione sottocutanea) e Rybelsus (compresse)] con la sola indicazione nel trattamento del diabete mellito di tipo 2. In America e in alcuni paesi dell’Unione Europea è autorizzata, invece, in forma di iniezione sottocutanea per la gestione cronica del peso in adulti obesi o in sovrappeso che abbiano anche una patologia correlata al peso. Per questa indicazione al momento in Italia è disponibile la liraglutide come iniezione sottocutanea con il nome di Saxenda. Riconsiderando il modo in cui l’obesità viene intesa, ossia non un semplice fallimento della forza di volontà ma una vera e propria malattia cronica con radici biologiche, queste nuove terapie potrebbero offrire una concreta opportunità di trattamento dopo decenni di risultati insoddisfacenti in questo campo. Ciò che è comunque importante sottolineare è che l’utilizzo terapeutico della semaglutide per la gestione del peso in caso di obesità è ben diverso rispetto alla moda che si è diffusa attraverso i social di utilizzare questo farmaco per brevi periodi semplicemente per buttare giù qualche chilo rapidamente. Oltre che essere ingiustificato dal punto di vista medico, l’utilizzo inappropriato di questo farmaco per scopi di dimagrimento in pazienti non obesi potrebbe comportare la ripresa del peso perso una volta sospeso il farmaco, senza contare l’esposizione non giustificata agli effetti collaterali.