Le malattie alimentari, o tossinfezioni, sono causate da cibo contaminato da microrganismi, tossine naturali o agenti chimici. Come prevenirle?
Sebbene i consumatori esprimano preoccupazioni per le condizioni di igiene nei luoghi di ristoro pubblici, in Europa il 40% dei focolai di malattie di origine alimentare si verifica in ambiente domestico (Secondo report EFSA ed ECDC, 2019). La percezione del rischio di contrarre un’infezione alimentare a casa è bassa e si ritiene che questo fenomeno sia sottostimato in quanto quasi due terzi della popolazione non si è mai chiesto se un componente del nucleo familiare con sintomi “simil-influenzali” potesse effettivamente avere una malattia di origine alimentare causata da alimenti preparati in casa.
I sintomi
I sintomi tipici di un’intossicazione alimentare sono diarrea, dolore o crampi allo stomaco e vomito insieme a nausea, febbre e brividi, classici sintomi “simil-influenzali”. Insorgono, generalmente, da poche ore ad alcuni giorni dopo l’ingestione dell’alimento e possono variare da lievi a gravi, durare da poche ore a diversi giorni. La maggior parte delle persone presenta manifestazioni lievi, ma alcune infezioni possono richiedere un ricovero in ospedale dovuto a complicanze.
Fonti di contaminazione
Sono ben note le diverse fonti da cui i microrganismi possono essere trasferiti agli alimenti. Qualsiasi oggetto presente in cucina, che possa ospitare microrganismi trasferibili agli alimenti in qualunque fase della preparazione, può costituire una fonte di contaminazione. La contaminazione può verificarsi in ognuna delle varie fasi della preparazione, dagli alimenti e ingredienti crudi, al processo di cottura o preparazione, fino alla manipolazione e conservazione degli alimenti cotti. Le fonti di contaminazione includono: le mani, i fluidi corporei o gli indumenti indossati dalle persone che preparano gli alimenti; strofinacci e utensili da cucina non puliti, animali domestici, ecc. I livelli di contaminazione più elevati sono stati riscontrati sulle attrezzature di pulizia: spazzole per piatti, strofinacci e spugne. La concentrazione di microrganismi cresce con la lunghezza del periodo di utilizzo degli stessi.
Chi è più a rischio?
Il rischio legato alle scorrette pratiche igieniche in cucina coinvolge tutti. Tuttavia, l’incidenza delle malattie di origine alimentare è più elevata negli anziani a causa della loro maggiore suscettibilità oltre che nei bambini, nelle donne in gravidanza e nelle persone immunodepresse.