Una condizione piuttosto comune nelle donne dai 15 ai 44 anni, si manifesta con sintomi molto diversi e per questo motivo può capitare che chi ne soffre non se ne accorga con facilità.
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è il disturbo endocrino
più frequente nelle donne in età riproduttiva. Prende il
nome dalle cisti che si formano sulle ovaie, sebbene non siano presenti in tutte le donne che ne soffrono e non siano la causa del problema.
L’esatta definizione diagnostica è ancora in fase di dibattito, di conseguenza non ci sono certezze sul numero preciso di donne che ne sono affette; secondo le stime fra il 5% e il 15% delle donne in età fertile. Nella maggior parte dei casi si manifesta dopo le prime mestruazioni o in età più adulta, ma alcuni sintomi possono presentarsi già prima del menarca.
Quali sono le cause?
Le cause esatte di questa complessa patologia non sono ancora
chiare. Il fatto che sia presente una certa famigliarità della sindrome
suggerisce la possibile presenza di una componente genetica, ma
sicuramente esistono altri fattori che incidono in modo rilevante sulla genesi del disturbo. Alla base dei sintomi c’è una alterazione del
sistema endocrino responsabile della produzione degli ormoni. In
pratica, le ovaie sono stimolate a produrre una eccessiva quantità
di ormoni maschili (iperandrogenismo), determinando alterazioni
della normale funzione dell’apparato riproduttivo, come ad esempio
problemi di crescita e sviluppo dei follicoli ovarici, e tutti gli altri sintomi caratteristici della PCOS.
Come si manifesta?
Le tre caratteristiche chiave della PCOS sono: assenza di ovulazione,
elevati livelli circolanti di ormoni maschili e presenza di microcisti
ovariche. I sintomi però sono diversi e possono variare da persona a persona per tipologia e gravità. Fra i più comuni vi sono irregolarità del ciclo mestruale, in particolare amenorrea (assenza del ciclo) o oligomenorrea (cicli di lunga durata), e sanguinamenti
uterini anomali. L’iperandrogenismo comporta la comparsa di
peluria sul viso e alcune zone specifiche del corpo (irsutismo),
una pelle grassa, talvolta acneica e, in certi casi, il diradamento dei
capelli (alopecia). Lo squilibrio ormonale incide anche sul metabolismo: le donne con PCOS sono soggette ad aumento di peso (a volte difficile da controllare) e sono esposte ad un rischio maggiore di sviluppare diabete di tipo 2 a causa della insulino-resistenza.
Come si interviene?
Non esiste ad oggi cura definitiva per la PCOS e, anche dopo la menopausa, le donne spesso continuano a mostrare livelli elevati di
androgeni e insulino-resistenza.
Questo significa che i rischi per la salute associati alla PCOS sono
permanenti. Un punto fermo di qualsiasi trattamento di questa
sindrome è la correzione dello stile di vita che preveda, in particolare,
una dieta varia ed equilibrata, perdere peso se necessario e praticare più attività fisica.