L’alcol fa parte della nostra cultura, ma tendiamo a sottovalutarne i rischi. Influisce sul corpo, sulla salute e aumenta il pericolo
alla guida: ne siamo davvero consapevoli?
Nel tentativo di arginare le “stragi del sabato sera” e contenere l’aumento del numero delle vittime di incidenti stradali, il nuovo codice della strada ha acceso l’attenzione sulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
L’alcol è indicato da tutte le indagini come uno dei principali imputati in caso di incidente stradale e, in Italia, la prima causa di morte alla guida tra i giovani. Questa sostanza, infatti, possiede
la capacità di deprimere l’attività del Sistema Nervoso Centrale
(SNC), rendendoci meno attenti agli stimoli ambientali e rallentando
l’acquisizione delle informazioni e la loro elaborazione.
Una volta assunto, l’alcol viene assorbito e passa nel sangue, arrivando così rapidamente al cervello: la reazione di leggera euforia e il senso di benessere che si avvertono sono la testimonianza tangibile degli effetti della sua influenza sul SNC.
Ma lo sono anche la sonnolenza e il rallentamento dei riflessi, effetti che influiscono negativamente sulla capacità di guida.
L’intensità degli effetti dell’alcol dipende dalla sua concentrazione
nel sangue (alcolemia). Una alcolemia pari a 0,5 g/L rappresenta la soglia di rischio: già a partire da questa concentrazione, infatti, il tempo di frenata raddoppia, si ha una riduzione del campo visivo, un’alterazione della capacità di percepire in tempo adeguato
le distanze, i tempi di frenata e gli ostacoli, e le manovre di guida
sono più soggette ad errori. Le risposte che richiedono una perfetta
coordinazione psicomotoria diventano così insufficienti e pericolosamente tardive, compromettendo la capacità di guida.
Se bevo non guido!
I limiti dei tassi alcolemici non cambiano con la nuova legge e rimangono gli stessi ovvero: 0,5 g/L tranne per i minori di 21 anni, i neopatentati e i conducenti professionisti per i quali il limite è pari a 0 g/L.
Il controllo viene effettuato con un alcol test (anche noto come “prova del palloncino’’) attraverso cui si misura la concentrazione dell’alcol nell’aria espirata, che è direttamente correlata alla concentrazione nel sangue. Infatti quando il sangue, passa nei polmoni per ossigenarsi, l’alcool, che è una sostanza volatile, viene in parte eliminato attraverso il respiro.