Mangiare bene per crescere in salute. Obesità infantile: come correggerla e prevenirla

bambino controlla il peso su bilancia

A mangiare bene si comincia da piccoli. A casa e a scuola
semplici accorgimenti possono aiutare a correggere abitudini
alimentari scorrette che sono alla base dell’aumento di casi di
obesità tra i bambini.

Secondo i dati elaborati dal sistema di sorveglianza nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, il 19% dei bambini e le bambine di 8-9 anni sono in sovrappeso e il 9,8% sono obesi (di questi il 2,6% con obesità grave). Rispetto ai dati raccolti negli anni precedenti, la percentuale di bambini in sovrappeso mostra un andamento in diminuzione, mentre quella di obesità rimane tendenzialmente stabile.

I genitori hanno riportato che quasi 2 bambini e bambine su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma
una merenda abbondante a metà mattina, 1 su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno.
Il 37% consuma i legumi meno di una volta a settimana e più della
metà di loro mangia snack dolci più di tre giorni a settimana; anche i dati sull’attività fisica evidenziano uno stile di vita prevalentemente
sedentario.

La raccolta dati è parte dell’iniziativa dell’OMS “Childhood Obesity Surveillance Initiative-COSI” che da diversi anni monitora i livelli
di sovrappeso e obesità infantile in Europa, dimostrando come
queste due condizioni continuino a rappresentare un importante
problema di salute pubblica e una delle principali cause di morte e
disabilità nella Regione Europea dell’OMS.

Con questa consapevolezza, nel 2015 è stata istituita la Giornata Mondiale dell’Obesità (World Obesity Day), che si celebra il 4 marzo
di ogni anno, con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’impatto dell’obesità sullo stato di salute e a livello sociale e promuoverne la prevenzione.

Che cosa si intende per obesità infantile?
Un bambino si considera affetto da obesità quando il suo peso è molto al di sopra del peso normale per la sua età e la sua altezza.
A differenza degli adulti, per cui è sufficiente conoscere se il valore dell’indice di Massa Corporea (IMC o BMI dall’inglese Body Mass
Index) è superiore o uguale a 30, per i bambini non esiste un valore fisso, a causa della variabilità continua della qualità della crescita.
Per questo motivo i pediatri confrontano l’IMC calcolato con apposite “tabelle dei percentili” elaborate dalle istituzioni sanitarie,
ovvero tabelle che tengono conto del genere e dell’età e che interpretano l’IMC di un bambino in relazione ad altri bambini dello
stesso sesso ed età. Un bambino si considera sovrappeso se il
suo IMC è compreso tra 85° e 95°percentile e si considera obeso se
l’IMC è superiore al 95° percentile.
Un altro parametro di cui il pediatra può tenere conto è la misura
della circonferenza vita, un indice utile per valutare le possibili complicazioni dell’obesità poiché il grasso che si accumula nell’addome determina problemi all’equilibrio metabolico dell’organismo.

Quali sono i rischi?
I bambini con obesità corrono il rischio di sviluppare ipertensione,
colesterolo alto, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e danno epatico, oltre a problemi respiratori e un aumentato rischio di sviluppare neoplasie.

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