Ogni anno la Settimana Mondiale per la riduzione del consumo di sale ricorda l’importanza di usarne solo quanto ne serve per prevenire malattie e mantenerci in salute.
Conosciuto per il suo sapore e per le proprietà biologiche,
il sale comune (cloruro di sodio) deve le sue caratteristiche
principalmente al sodio, un elemento indispensabile per il nostro
organismo, ma che, se introdotto in eccesso, favorisce l’ipertensione,
soprattutto nelle persone predisposte, e aumenta il rischio di andare
incontro, nel tempo, a problemi al cuore, alla circolazione e ai reni.
Il “sale da cucina”, composto da cloruro di sodio, è un esaltatore
di sapidità che migliora il gusto dei cibi preparati ed è uno dei conservanti più utilizzati nell’industria alimentare. Può essere ottenuto per evaporazione dell’acqua di mare (sale marino) o estratto direttamente dai cristalli depositati sul terreno (salgemma). Il sale non sottoposto a raffinazione, o sale integrale, contiene anche altre sostanze quali iodio, magnesio, zolfo ecc. mentre il sale raffinato è costituito per il 99,9% da cloruro di sodio. Oggi si trovano in commercio anche sali da cucina che provengono da tutto il mondo come il sale rosa dell’Himalaya, il rosso e il nero delle Hawaii, il blu di Persia, le cui caratteristiche specifiche come colore, gusto e solubilità sono dovute al fatto che contengono particolari
minerali e oligoelementi.
La percezione del salato avviene solo quando il cloruro di sodio viene sciolto dalla saliva e può variare con:
- l’abitudine a regimi alimentari
specifici, ad esempio, l’abitudine
ad una dieta povera di sodio
fa sì che si percepiscano i pasti
salati come molto salati;
- l’avanzare dell’età;
- il consumo di alimenti troppo
caldi o troppo freddi; - il consumo di alimenti ad elevato
contenuto di grassi.
Il sodio è un elemento indispensabile per il nostro organismo: influenza la pressione esercitata dal sangue sulle pareti capillari e contribuisce all’equilibrio acido–base. È presente naturalmente nei cibi da cui è assorbito con estrema facilità, quindi la carenza di questo elemento è rarissima mentre è frequente che lo si assuma in eccesso.