Dipendenze digitali

L’uso eccessivo di smartphone e internet, soprattutto
nei ragazzi, può portare a dipendenze digitali con
effetti su salute, relazioni e sonno; adottare regole e
una ‘digital detox’ è fondamentale.

Con l’inizio delle vacanze estive, le giornate di molti bambini e adolescenti non sono più scandite dai ritmi ordinari e dalle regole imposte a scuola rispetto all’uso dello smartphone. Le giornate così sembrano più lunghe e il rischio di trascorrere più tempo navigando su internet aumenta.
Per i cosiddetti “nativi digitali” il web è una normale estensione dell’ambiente in cui vivono e socializzano. I vantaggi dell’avvento di internet per tutti sono indiscutibili: migliore diffusione dell’informazione, connessione con ogni parte del mondo, nuovi metodi educativi e di apprendimento e semplificazione delle attività quotidiane. Tuttavia, da alcuni anni a questa parte, gli esperti hanno messo in luce le ripercussioni negative causate da un uso improprio delle nuove tecnologie, in particolare sui più giovani.
Non a caso, la parola dell’anno 2024 scelta dall’Oxford Dictionary
è “brain rot”, letteralmente “putrefazione del cervello”, ad indicare
il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale
in seguito al consumo eccessivo e passivo di materiale online superficiale o poco stimolante. Anche se non ci sono prove scientifiche a supporto di una effettiva perdita di funzioni cognitive, questo termine descrive una reale sensazione di impoverimento intellettuale dovuta ad un uso smodato di internet, probabilmente associata sia a una iperstimolazione dopaminergica sia a un sovraccarico cognitivo. Tra le cause del brain rot ricordiamo
l’uso smodato di dispositivi digitali, che provoca l’instaurarsi di un circolo vizioso da cui si fa fatica ad uscire. Esattamente come avviene
in una dipendenza.

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