Oltre un miliardo di casi all’anno
Il cambiamento climatico indotto dall’uomo sta portando ad una maggiore diffusione delle zoonosi, aumentando anche i rischi per la nostra salute. Per evitare che la situazione peggiori ulteriormente nei prossimi anni è necessario un approccio One Health.
L’effetto dell’uomo sull’ecosistema è considerato talmente impattante che l’attuale periodo storico viene ormai diffusamente definito Antropocene [dall’unione delle parole greche ἄνθρωπος (“uomo”) e καινός(“tempo”)], nonostante la proposta di utilizzare ufficialmente questo nome sia stata respinta dalla commissione responsabile del riconoscimento delle unità temporali. Una delle conseguenze più drammatiche dell’azione dell’uomo è il cambiamento climatico che rappresenta una grave minaccia sia per l’ecosistema (tra gli effetti ricordiamo aumento della temperatura superficiale, ritiro dei ghiacciai artici, aumento del livello del mare) sia per la salute umana, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che si verificheranno oltre 250mila decessi annui in più nel mondo tra il 2030 e il 2050. Tra le cause di questa allerta sanitaria ci sono le zoonosi, ovvero malattie causate da agenti trasmessi dagli animali all’uomo per via diretta (contatto diretto con animale infetto) o indiretta, la cui trasmissione può avvenire tramite acqua o alimenti contaminati o tramite un vettore, ovvero organismi viventi che possono trasmettere malattie infettive tra gli esseri umani o dagli animali agli esseri umani.
Malattie trasmesse da vettori e arbovirosi
Le malattie trasmesse da vettori costituiscono un importante problema di sanità pubblica: l’OMS stima che ogni anno causino oltre 1 miliardo di casi ed 1 milione di morti (circa il 17% dei casi totali di malattie trasmissibili). Fra le malattie trasmesse da vettori, un importante gruppo è costituito dalle arbovirosi, ossia infezioni virali trasmesse dalla puntura o dal morso di zanzare, zecche o flebotomi, che possono provocare malattie che, a seconda dell’origine del vettore, vengono considerate “autoctone” (es. West Nile o encefalite da zecca) o “importate” (es. Dengue, Zika o Chikungunya). Negli ultimi anni la situazione è drasticamente peggiorata, complici il cambiamento climatico e fenomeni metereologici periodici (che portano a forti precipitazioni, umidita e aumento delle temperature che favoriscono la riproduzione dei vettori e la trasmissione del virus), l’urbanizzazione non pianificata o la globalizzazione.
Malattie trasmesse da zanzare
Tra le malattie che possono essere trasmesse da zanzare, recentemente hanno causato epidemie in Europa il virus West Nile e i virus Dengue e Chikungunya, mentre il virus Zika è stato rilevato in viaggiatori di ritorno da aree endemiche. Generalmente queste patologie hanno una sintomatologia lieve e un decorso benigno, ma soggetti fragili e determinate fasce di popolazione possono sviluppare forme più gravi con conseguenze importanti, pertanto, come ci ha insegnato il Covid, l’attenzione è d’obbligo.
Cosa possiamo fare
Vista la loro crescente importanza, il Ministero della Salute ha istituito un Tavolo tecnico per predisporre un Piano di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi multisettoriale ed interdisciplinare, utilizzando l’approccio One Health. Ad oggi non esistono terapie specifiche o vaccini, per questo è fondamentale intervenire su più fronti per prevenirne e monitorarne l’effettiva diffusione, prevedendo protocolli di sorveglianza e risposta alle varie malattie. La prevenzione più efficace consiste nell’evitare il contatto diretto con le zanzare e ognuno di noi può mettere in campo semplici strategie.