Raffreddore, quale soluzione?

Naso che cola, starnuti, mal di testa, dolore alle ossa: ecco alcuni dei sintomi che accompagnano il raffreddore stagionale.
Il raffreddore comune è una delle infezioni delle alte vie respiratorie
più frequenti, che colpisce milioni di persone ogni anno e può manifestarsi in qualsiasi stagione; tuttavia, il picco della sua incidenza si riscontra in inverno, quando si trascorre più tempo in ambienti chiusi aumentandone la probabilità di trasmissione.
Questo disturbo è causato da oltre 200 tipi di virus, tra i più comuni
ricordiamo i rhinovirus, i virus influenzali e parainfluenzali e i coronavirus.
La trasmissione avviene generalmente per via aerea, attraverso
inalazione di minuscole goccioline infette emesse con starnuti o colpi
di tosse tuttavia, il virus può essere trasmesso anche attraverso il contatto diretto, ad esempio toccando superfici o materiali contaminati e poi portandosi le mani al viso. I sintomi classici del raffreddore iniziano dopo un’incubazione di
2-3 giorni e comportano un’aumentata produzione di muco
(naso che cola), starnuti, mal di gola, tosse e mal di testa; la febbre
di solito è assente o molto bassa.
Il sintomo principale, e forse anche quello più fastidioso, è la
congestione nasale, che si verifica quando i vasi sanguigni e le membrane della mucosa nasale si gonfiano, rendendo difficoltosa la respirazione e la percezione degli odori.

Come alleviare il sintomo della congestione nasale?
Per alleviare questo fastidioso sintomo si possono utilizzare farmaci
decongestionanti, generalmente sottoforma di gocce o spray da
applicare direttamente nelle narici. Contengono principi attivi
ad azione vasocostrittrice (fenilefrina, nafazolina, oximetazolina,
xilometazolina) spesso associati fra loro o con altre sostanze, ad
esempio di tipo balsamico (mentolo, eucaliptolo); riducono l’afflusso di sangue alla mucosa nasale e, di conseguenza, anche il gonfiore e
la formazione di muco, favorendo così il passaggio dell’aria. I decongestionanti in spray sono tra i rimedi più utilizzati, dal momento che il loro effetto è quasi immediato e può durare
diverse ore. Questa rapidità di azione li rende particolarmente
utili in situazioni in cui la congestione interferisce con la qualità
della vita quotidiana o con il sonno (quando il naso chiuso rende difficile l’addormentamento). Nonostante la loro efficacia e
la loro buona tollerabilità, è importante ricordare che si tratta
di rimedi sintomatici e che il loro utilizzo prolungato potrebbe provocare rapidamente la comparsa di tolleranza nel tempo. Una delle possibili conseguenze è il cosiddetto effetto rebound (detto
anche rinite da rimbalzo o rinite medicamentosa), una congestione
nasale permanente una volta terminato l’effetto terapeutico.
Il modo migliore per evitare questo rischio è utilizzare questi
farmaci per un tempo limitato (massimo 5 giorni). Gli spray decongestionanti, inoltre, possono provocare effetti indesiderati a carico di altri organi, come ipertensione e tachicardia.
Per questo, motivo non devono essere utilizzati in gravidanza
e allattamento ed è necessario porre particolari precauzioni anche
in caso di ipertiroidismo, diabete, ipertrofia prostatica e glaucoma.

In generale, è consigliabile alternare l’uso dello spray decongestionante all’impiego di spray a base di soluzione salina, cosiddetti “lavaggi nasali”.
I lavaggi nasali sono una pratica semplice ed efficace per alleviare
i sintomi del raffreddore e ridurre la congestione nasale; aiutano infatti a rimuovere delicatamente le secrezioni, mantenendo l’idratazione delle mucose.

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